venerdì 3 maggio 2013

18. ANTONIO LOMBARDI, ESEMPIO DI LAICO CATTOLICO



Una riflessione inedita di Raffaele Gentile su Antonio Lombardi,
esempio di laico cattolico 
Agosto 2000
Raffaele Gentile
Il 6 agosto è ricorso il 50º anniversario della morte dell'avvocato Antonio Lombardi, del quale la Chiesa diocesana, col consenso della Congregazione per le cause dei santi, ha aperto ufficialmente il 6 ottobre 1999 il processo diocesano di canonizzazione.
Pur nell'assoluto nascondimento dagli occhi del mondo, Antonio Lombardi rimane per la nostra società di oggi un esempio di laico cattolico.  Egli responsabilmente e in spirito di preghiera assolse nel compimento della sua giornata terrena, con una rigorosa impostazione di vita, i suoi impegni di studio e di servizio nei vari settori in cui egli fu chiamato ad operare, senza esibizionismi, nel silenzio e nell'umiltà.  E’ un esempio da tenere presente anche per le ampie vedute, per il suo comportamento sempre corretto e per la luminosa testimonianza della fede sia nella vita sociale ed ecclesiale e sia nell’ambito della stessa famiglia.
Il suo comportamento appare ancora più pregevole ed esaltante, essendosi verificato in momenti di estremo disagio civile, a livello politico, economico e sociale, durante i quali lo smarrimento obnubila facilmente la mente e la coscienza, producendo deviazioni dalla retta via di quanti (e non sono pochi) si chiudono in se stessi ed egoisticamente dimenticano il prossimo.
Antonio Lombardi si trovò, infatti, a operare negli anni difficili e dolorosi del secondo conflitto mondiale. I tragici avvenimenti avevano aggravato in tutti i sensi le nostre popolazioni, spaccando, per gli eventi militari, gran parte delle famiglie. Anche a causa dell’improvviso armistizio le famiglia si trovarono nell'impossibilità di comunicare tra loro.
Rimasta la città, e con essa l'intera regione, a causa dell'occupazione militare delle truppe alleate e il conseguente caos in ogni settore della vita sociale, in una situazione di estrema confusione e conseguente paralisi, aggravate dalle conseguenze dei bombardamenti dalle comunicazioni quasi inesistenti, la nuova situazione politica favorì ulteriore turbamento. Caduto con il regime regista il partito unico, rifiorirono, con il ritorno della democrazia dopo 20 anni d'assenza, diversi e traviati partiti politici con programmi e prospettive diverse naturalmente, camuffate di propagande chimeriche e con idee tutt'altro che approvabili o condivisibili.
In questo contesto storico difficile emerge in una luce splendida la testimonianza di Antonio Lombardi, vero laico impegnato culturalmente e socialmente alla scuola del Vangelo.
Egli fu attento osservatore, tutt'altro che superficiale, delle umane vicende; fu studioso della realtà nel significato più serio del termine; fu giornalista e pubblicista obiettivo, concreto nella trattazione dei problemi non solo speculativi, ma anche sociali; fu scrupoloso del rispetto, dell’annuncio e della divulgazione della verità, come del rispetto delle idee altrui, anche se dialetticamente ed in buona fede fu spesso in contrasto con alcune di queste con le sue osservazioni e vedute; fu scrupoloso amministratore di quanto gli fu affidato; fu modesto, pronto all'ascolto dei poveri e dei bisognosi e al dialogo con i giovani; fu fermo nella difesa dei principi e dei valori cristiani; e fu, infine, entusiasta nella contemplazione del credo cristiano, vide il dito di Dio e annunciò la sua paternità amorevole e costante su tutte le creature.

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